giovedì 5 novembre 2009

FRITTO MISTO ALLA PIEMONTESE

Insieme alla bagna caoda è forse il piatto simbolo della cucina piemontese.

Il fritto misto alla piemontese è un piatto di antica tradizione popolare, quando ancora gli animali in Piemonte venivano macellati a casa e per sprecare il meno possibile, si cucinavano le frattaglie.
Gli animali di grossa taglia come l'agnello, il maiale o il vitello piemontese, dopo la macellazione, venivano suddivisi all'interno della famiglia allora patriarcale e le animelle, i rognoni, i filoni, la cervella, il fegato e i testicoli venivano impanati nel pan grattato e fritti in olio. Venivano poi serviti con i sanguinacci nel giorno festivo successivo alla macellazione.

Nel corso degli anni la preparazione del fritto misto alla piemontese ha subito importanti aggiunte e data la facilità con la quale ormai si possono acquistare svariati tipi di carne, si può considerare e servire come piatto unico.

Resta comunque un piatto del "dì di festa", e abbinando il dolce con il salato, è stata aggiunta la mela e l'amaretto (prodotti comunque piemontesi), oltreché carni miste e diverse verdure, il tutto rigorosamente tagliato circolare.


Composizione tradizionale [modifica]
fegato (fricassà nèira)
polmone (fricassà bianca)
rognone
salsiccia
cervella
animelle
amaretto
filoni
testicolo
carrè di agnello
petto di pollo
melanzana
punta di cavolfiore
semolino dolce (polenta dossa, friciulìn))
il tutto servito con carote al burro


Composizione attuale [modifica]
È consuetudine ormai trovare il fritto misto alla piemontese completo di:

fegato (fricassà neira)
polmone (fricassà bianca)
rognone
salsiccia
cervella
animelle
filoni
testicolo
carrè di agnello
petto di pollo
melanzana
punta di cavolfiore
semolino dolce (polenta dossa, friciulìn)
fettine di vitello
polpettine di carne mista
cosce di rana fritte
finocchi
carciofi
mele
amaretto
sempre servito con carote al burro


Piemonte, Piedmont, Italy

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